Tutto iniziò a Torre Annunziata dove una grande famiglia di mugnai e pastai nella prima metà dell’800 si dedicò a questa attività che noi oggi intendiamo portare avanti con passione ma soprattutto rispetto di una così importante storia e tradizione di famiglia. Verso la fine dell'800 la famiglia Russo si trasferì a Cicciano un paesino dell’entroterra napoletano, lasciando la città di Torre Annunziata alle prime avvisaglie del suo lento declino industriale e commerciale. Si iniziò con un piccolo molino a pietra azionato prima con energia animale e poi da macchine a vapore, cui seguì uno dei primi impianti per la produzione e distribuzione di energia elettrica, che permise oltre all’illuminazione del centro abitato, l'importante trasformazione del predetto molino a pietra in molino a cilindri. Dai primi anni del '900 si avviò la produzione della pasta attraverso i metodi in uso all'epoca; Impasto manuale o con i piedi, trafilatura con torchio azionato da energia umana, poi animale ed infine idraulica. L'essiccazione avveniva con metodo naturale sfruttando la ventilazione proveniente dai monti di Avella; i lunghi filari di canne e di telai ricolmi di pasta ricoprivano le grandi terrazze e i cortili del pastificio. Finanche i marciapiedi delle strade venivano a volte utilizzati per l'asciugamento dei maccheroni.  Fu la grande passione e la lungimiranza del commendatore Nicola Russo a dare il vero impulso alla fabbrica, curando con competenza e grande carisma la trasformazione tecnologica, l'ampliamento della struttura nonché la diffusione del prodotto. In una vita interamente dedicata al lavoro egli fu affiancato da volenterose maestranze, mitiche figure di pastai e mugnai che si tramandavano di padre in figlio il segreto di quel guizzante impasto di semola e acqua da cui nascevano maccheroni dal gusto squisito ed inconfondibile, facendo diventare la pasta di Cicciano un vero riferimento nel settore. La passione per quel chicco di grano dorato che trasformato in semola ci regala la vera e buona pasta di Cicciano deve assolutamente continuare e, sopratutto il dovere di conservare nel tempo tali importanti valori, ci impone di profondere tutti gli sforzi necessari a far vivere e perdurare una così importante tradizione.